A volte zia Greta mi rimetteva le scarpe, mi infilava in testa il berrettino cachi con la visiera rigida come quella di un poliziotto inglese o della compagnia dei trasporti. Poi mi scrutava con uno sguardo indagatore, sistemava l’abbottonatura della camicia, si umettava il dito per toglier via le tracce di cioccolata o di marzapane rimastemi intorno alle labbra, indossava il cappello rotondo di paglia, che le nascondeva mezza faccia ma accentuava la rotondità del corpo, e alla fine di questi preparativi io e lei uscivamo per due o tre ore, “vedere un po’ come sta il mondo”.
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra
Incontro con la Prof.ssa Francesca Bozzi, presentazione del romanzo Una storia di amore e di tenebra di Amos Oz.
“Il mondo”: quello di Gerusalemme, punto di approdo e cornice del racconto, quello dell’Europa orientale, spazio nostalgico della partenza, quello della coscienza, dove tutte le esperienze si rimescolano e si fatica a trovare un senso.